Cos’è la dipendenza da Oppiacei
La dipendenza da oppiacei, o disturbo da consumo di oppiacei, è una condizione psicopatologica caratterizzata dall’uso compulsivo di oppiacei nonostante le conseguenze negative dell’uso continuato e lo sviluppo di una sindrome da astinenza quando si interrompe l’assunzione.
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Dipendenza da antidolorifici oppioidi
Gli oppioidi, come il metadone, la morfina e l’ossicodone, sono dei farmaci analgesici derivati dall’oppio, molto utilizzati in ambito clinico per la loro efficacia nel trattamento del dolore sia a breve che a lungo termine.
Un loro uso sconsiderato e persistente, quindi senza che vi sia un effettivo controllo specialistico, può indurre nel paziente una dipendenza.
La dipendenza da oppioidi è caratterizzata da un insieme di aspetti di natura cognitiva, comportamentale e fisiologica. La Classificazione Internazionale delle Malattie (International Classification of Diseases), 10° edizione (ICD-10), indentifica le seguenti 6 condizioni:
- Un intenso desiderio (craving) o compulsione all’assunzione di oppioidi;
- Una difficoltà nel controllo del loro consumo;
- Uno stato di astinenza fisiologica;
- Una progressiva tolleranza alla sostanza;
- Un rifiuto progressivo di piaceri o interessi alternativi al consumo di oppioidi;
- Una persistenza nel consumo di oppioidi, malgrado le evidenti conseguenze nocive.
Disintossicazione rapida da oppiacei
Le tecniche di disintossicazione rapida utilizzano farmaci antagonisti degli oppiacei per l’induzione dello stato di astinenza e per completare il processo in tempi più brevi.
I tipi di disintossicazione rapida sono molteplici e la scelta viene effettuata sulla base di un’attenta anamnesi e diagnosi della condizione di dipendenza del paziente in cui si tiene conto del tipo, della durata e delle dosi abituali di consumo della sostanza.
Esistono protocolli rapidi e ultrarapidi che utilizzano di norma il naloxone e il naltrexone per indurre la sospensione, associati ad altri farmaci coadiuvanti della sintomatologia da oppiacei, come la clonidina e la buprenorfina, per sopprimere i sintomi di astinenza.
Astinenza da oppiacei quanto dura
L’inizio e la durata della sindrome di astinenza da oppioidi dipendono dalla sostanza specifica e della sua emivita.
Nel caso dell’eroina o della morfina, per esempio, i sintomi possono comparire già dopo 4 ore dall’ultima dose, hanno un picco entro le 48-72 ore, e regrediscono dopo circa una settimana. L’astinenza da metadone o da altri oppiacei di lunga durata, che hanno quindi un’elevata emivita, raggiunge il suo picco entro i 4-6 giorni e i sintomi perdurano per 10-12 giorni.
I sintomi e segni di astinenza da oppioidi variano da persona a persona e spesso includono una combinazione dei seguenti: sbadigli, sensazioni di caldo e freddo, tremori, dolori e crampi muscolari, nausea, vomito o diarrea, disturbi del sonno, tachicardia, ipertensione, inquietudine, piloerezione (pelle d’oca) e midriasi (dilatazione delle pupille in assenza di luce).
Dipendenza da ossicodone
L’ossicodone, è un oppioide agonista e viene utilizzato per la gestione del dolore acuto o cronico da moderato a grave quando gli altri farmaci analgesici non risultano efficaci. Come tutti gli oppioidi, l’ossicodone può indurre tolleranza e dipendenza.
I sintomi fisici, psicologici e comportamentali della dipendenza da ossicodone comprendono: un intenso desiderio (craving) o compulsione all’assunzione di metadone; una difficoltà nel controllo del suo consumo; un possibile stato di astinenza; un progressivo stato di tolleranza verso la sostanza e un persistente consumo di metadone malgrado le conseguenze nocive per la salute del paziente.
I sintomi dell’abuso di ossicodone comprendono: stipsi, sudorazione, perdita di appetito, nausea e vomito, mal di testa, stato confusionale, ansia generalizzata, spossatezza, agitazione, insonnia o sonnolenza, stati depressivi, e in alcuni casi disturbi del pensiero e allucinazioni.
Metadone
Il metadone è un sostituto di sintesi dell’eroina ed un potente analgesico, usato per il trattamento del dolore severo in quei pazienti che non rispondono a trattamenti con altri farmaci antidolorifici.
Di norma viene impiegato nella terapia sostitutiva della disassuefazione da sostanze stupefacenti, come l’eroina appunto, per ridurre i sintomi della sindrome d’astinenza, oppure nella terapia di mantenimento.
Naturalmente, a prescindere dalla terapia in atto, il suo dosaggio deve essere concordato e controllato dal medico. Infatti, l’assunzione constante nel tempo può produrre nel paziente disturbi del sonno e della concertazione, ma soprattutto, facilitare lo sviluppo di tolleranza, di dipendenza psico-fisica e di sindrome d’astinenza.
Ulteriori effetti indesiderati sono: sedazione, cambiamento d’umore (euforia-quiete), miosi (restringimento delle pupille), emicrania, disturbi della percezione, stato confusionale, etc.
Farmaci per astinenza da oppiacei
L’astinenza da oppiacei generalmente viene gestita mediante precisi protocolli farmacologici. È consigliabile usare farmaci sostitutivi, che conducano ad una graduale interruzione della sostanza di cui si è dipendenti, in aggiunta a farmaci che allievino i sintomi di astinenza.
Il metadone è il farmaco usato maggiormente nelle terapie sostitutive. Il suo dosaggio deve gradualmente scalare per evitare di sviluppare una dipendenza.
La buprenorfina è un potente agonista parziale sintetico degli oppiacei. L’attività parziale della buprenorfina sta a significare che non induce tolleranza agli oppiacei con la stessa intensità del metadone. La sua elevata affinità recettoriale implica che la buprenorfina può bloccare gli effetti di un ulteriore uso di oppiacei.
Infine, vi sono dei farmaci indicati per la gestione di specifici sintomi di astinenza: benzodiazepine per l’ansia e l’insonnia, anti-emetici per nausea e vomito e paracetamolo e farmaci antinfiammatori per i dolori muscolari.
Astinenza da metadone
L’astinenza da metadone si manifesta nel momento in cui una persona, a seguito di un uso prolungato di questa sostanza, ne interrompe bruscamente l’assunzione.
Tale sindrome raggiunge tipicamente il suo picco entro i 4-6 giorni dall’assunzione dell’ultima dose e i sintomi perdurano per 10-12 giorni.
Trattandosi di un oppiaceo sintetico, l’astinenza da metadone causa disagi simili a quelli provati per l’astinenza da eroina.
I principali sintomi di astinenza sono: dolori muscolari, sudorazione profusa, senso di spossatezza, nausea, inappetenza, vomito, midriasi, sbalzi di temperatura, insonnia.
Oltre a questi vanno considerati i sintomi di astinenza prettamente psicologici ovvero: depressione, sbalzi d’umore, irritabilità, e, ovviamente, un desiderio ossessivo (craving).
Astinenza da morfina
I sintomi della crisi da astinenza da morfina sono progressivi e vanno aumentando fino a raggiungere il culmine dopo circa 3 giorni. Di norma, i sintomi regrediscono spontaneamente nell’arco di 10-15 giorni anche se è possibile che per alcuni mesi il soggetto possa avvertire ansia, tremori e dolori diffusi.
L’astinenza da morfina nelle prime 6-12 ore è caratterizzata da: respiro e battito cardiaco accelerato, sudorazione, abbondante secrezione nasale, sbadigli, irrequietezza e sonno profondo ma agitato.
Dopo le prime 24 ore i sintomi crescono di intensità: gli sbadigli si fanno più frequenti e lunghi e possono creare lussazioni della mandibola; si è soggetti a lacrimazione e le pupille si dilatano; si osserva una totale scomparsa dell’appetito; vi sono frequenti sbalzi di temperatura; si è soggetti a forti tremori e brividi lungo tutto il corpo; compaiono manifestazioni di dolore (crampi addominali, contrazioni intestinali o dolori alle ossa); spesso si hanno sensazioni di nausea e vomito.
Domande più frequenti sulla dipendenza da Oppiacei
Poiché l’uso prolungato di metadone crea una sorta di “accumulo” nell’organismo, solitamente i primi sintomi di astinenza cominciano a manifestarsi dopo circa 24 ore dall’ultima assunzione e possono protrarsi per diverse settimane.
La sindrome d’astinenza da metadone raggiunge tipicamente il suo picco entro i 4-6 giorni dall’assunzione dell’ultima dose e i sintomi perdurano per almeno 10-12 giorni.
La crisi di astinenza è una sindrome caratterizzata da segni o sintomi sostanza-specifici, che compaiono in seguito alla sospensione o riduzione dell’uso di una sostanza assunte a dosi elevate e per un lungo periodo di tempo.
L’astinenza da oppioidi prevede almeno una combinazione dei seguenti sintomi: disforia, nausea o vomito, mialgia, lacrimazione o rinorrea, midriasi, piloerezione, diarrea, febbre, insonnia, sonnolenza.
Tali sintomi devono presentarsi in modo da causare uno stress clinicamente significativo o influire negativamente sulla vita sociale e lavorativa del paziente.
L’astinenza da oppiacei può essere gestita controllando le modalità di interruzione degli oppiacei e somministrando un farmaco che allevi i sintomi, o combinando entrambi gli approcci.
Questa analisi si focalizza su 3 approcci di assistenza all’astinenza da oppiacei: dosi scalare di metadone orale, di buprenorfina sublinguale e degli agonisti alfa 2-adrenergici.
Dipende dal tipo di sostanza di cui si è dipendenti e dalla sua emivita. Per chi assume eroina, ad esempio, la crisi di astinenza è molto intensa è di norma si protrae per 4 giorni.
Nel caso della cocaina, invece, le crisi di astinenza pur essendo meno intense, possono durare anche per alcune settimane.
Dipende dalla categoria di psicofarmaco assunta. Nel caso degli antidepressivi, i sintomi di astinenza sono lievi e tendono a risolversi autonomamente in 1-2 settimane.
Negli ansiolitici, come le benzodiazepine, la sindrome di astinenza può portarsi per varie settimane.
La buprenorfina costituisce una valida alternativa al metadone come terapia di mantenimento, soprattutto quando la dipendenza fisica non è elevata e il paziente soffre di effetti collaterali, presenti anch’essi nella buprenorfina, ma in misura minore.